Box "Movimenti giovanili"

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Spesso le ondate rivoluzionarie sono partiti dai più giovani e dalle più giovani. Questo box ci riporta le storie delle ribellioni partite dai giovani in varie fasi della storia.

TEPPA

Cosa si nasconde dietro i fenomeni di teppismo giovanile che hanno accompagnato in modo costante il processo di civilizzazione? Cosa spinge tanti ragazzi ad assumere atteggiamenti che la cultura dominante considera negativamente, e in molti casi sanziona? Questo libro ripercorre e interpreta le forme che il «teppismo» è andato assumendo fin dagli albori della società moderna: dalle violenze dei «putti» cinquecenteschi alle compagnie di vagabondaggio del secolo successivo, dalle bande giovanili della Parigi post-rivoluzionaria ai Victorian Boys londinesi, dal «coatto» pasoliniano al Teddy Boy anglo-americano. Fino ai fenomeni dell’età recente: l’hooliganismo calcistico, le gang statunitensi e, più in generale, quel «conflitto molecolarizzato» che segna il nostro presente.

L'ONDA ANOMALA
Il movimento studentesco contro la Riforma Gelmini – “L’onda anomala” – è stato, in termini di partecipazione, il più grande nella storia italiana. Scoppiato in piena crisi economica ha contribuito a cambiare il clima politico del paese, controbilanciando i tentativi di egemonia culturale della destra resi possibili anche da una sinistra scompaginata e resa inerme dalle elezioni dell’aprile 2008.
Il testo ne racconta gli sviluppi, le idee, le emozioni, le speranze e le frustrazioni, con interviste ai protagonisti, testimonianze dirette e pubblicazione dei documenti prodotti.
I saggi di intellettuali, ricercatori e studenti provano infine ad analizzare le forti diversità dell’Onda rispetto a movimenti studenteschi del passato e le trasformazioni che l’Università ha subito dopo un decennio di riforme di Centrodestra e Centrosinistra. Diversità che riguardano innanzitutto gli studenti trasformati da futuri intellettuali a precari in formazione.
INTORNO AL '68
La storia non procede a sbalzi, e le apparenti cesure tra un’epoca e l’altra non sono altro che le dirette conseguenze di premesse ineludibili. Le tensioni sociali, i moti esistenziali, le fratture generazionali, non sono fenomeni tra loro indipendenti e a compartimenti stagni, ma diventano un miscuglio vitale. Un miscuglio che esprime questa sua vitalità producendo profonde e irreversibili trasformazioni necessitate dalla radicalità delle contraddizioni da cui ha preso origine. Tutto è concatenato, tutto può trasformarsi e procedere, purché ci sia una nuova generazione di soggetti sociali in grado di comprendere, di fare proprie e modellare queste contraddizioni, creando un inarrestabile processo dialettico di mutamento.