Con questo box abbiamo selezionato i libri che indagano, oltre la storia, anche i fondamenti sociali della pirateria.
STORIA GENERALE DEI PIRATI
Dal pirata Barbanera (Edward Teach) al temibile Roberts, fino alle donne pirata Mary Read e Anne Bonny. Dai Caraibi fino alle spiagge africane. Le gesta dei pirati attraversano la storia di interi continenti e nazioni: flagellarono le coste di mezzo mondo e affrontarono le più temibili navi da guerra per accaparrarsi preziosi bottini sfidando la sorte fra colossali bevute di rum e privazioni di ogni tipo. Migliaia di uomini hanno rifiutato le regole imposte dalle grandi potenze del tempo per costruire una società violenta e criminale ma al tempo stesso tollerante, egualitaria, per molti versi libera. Molti dei capitani che guidarono queste ciurme avide di bottini e libertà sono stati raccontati nel celebre "Storia generale dei Pirati", il cui autore, Charles Johnson, resta avvolto nel mistero.
Lasciarono una traccia unica e leggendaria, pagata spesso a prezzo della vita. Storia generale dei pirati, proposta qui in una nuova traduzione, racconta la vita di diciotto fra i pirati più famosi e temuti e fu, fin dalla sua prima comparsa, nel 1724, un grande successo editoriale durato nel tempo fino a oggi. Ad accompagnare il testo l'introduzione originale dell'opera e uno statuto a proposito della legislazione contro la pirateria.
STORIA SOCIALE DELLA PIRATERIA
Il marinaio e il pirata dell’età della vela sono romantiche figure storiche che occupano ancora oggi un posto speciale nella cultura popolare dei nostri tempi. Eppure, le condizioni di vita e le aspirazioni questi uomini audaci restano da noi poco conosciute. Come la maggior parte dei proletari del passato, hanno difatti lasciato pochi resoconti di prima mano della loro vita. In questo libro, Marcus Rediker utilizza una vasta gamma di fonti storiche (casellari giudiziari, diari, resoconti di viaggio, e molti altri documenti ancora) per ricostruire il mondo culturale e sociale dei marinai e dei pirati anglo-americani che solcavano i mari nella prima metà del Diciottesimo secolo. Ricostruisce la vita lungo il litorale, dove gente di mare di tutto il mondo affollava i porti e i suoi bordelli, tra birrerie, risse di strada, e anche il carcere. Lo studio di Rediker non poteva non esplorare le loro condizioni di lavoro: la disciplina dura, le fustigazioni brutali, le impiccagioni macabre, i salari reali. Fino a dimostrare in modo convincente le ragioni reali che portavano questi lavoratori alla scelta di diventare finalmente dei pirati. Un libro assolutamente illuminante sia sulla pirateria, sia sul proletariato preindustriale, ma anche sulla nascita del capitalismo come sistema globale.
CANAGLIE DI TUTTO IL MONDO
Non solo Rediker è un gran conoscitore di pirati, ma oltretutto ne racconta la storia in modo coinvolgente, quasi in presa diretta. E così ci parla con passione di un'epopea insieme romantica e sanguinaria – di cui non tralascia i dettagli più crudi – dove la scelta difficile di una vita fuorilegge nasce dal consapevole rifiuto di una società segnata dal dispotismo, particolarmente vessatorio per la gente di mare. Ancor oggi eroi dell'immaginario popolare, i pirati hanno sì depredato, saccheggiato e ucciso, ma hanno al contempo incarnato una peculiare visione del mondo basata sui valori di libertà ed eguaglianza. Una visione che ha sfidato le convenzioni dell'epoca a proposito di razza, sesso, classe e nazionalità, proponendo una democrazia radicale capace di sovvertire la loro società. E anche la nostra.
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