Anche noi, al pari di Ernesto Rossi, pensiamo che il fascismo non sia stato semplicemente un accidente da attribuire alla criminale iniziativa di Mussolini ma il frutto peggiore della storia del nostro paese.
Il fascismo non è spuntato come un fungo tra le tempeste delle guerre mondiali, come purtroppo appare ancora oggi all’interno di molte iniziative culturali istituzionali. Esso è stato il prodotto di una serie di strutture economiche, modelli sociali, movimenti ideologici e congiunture storiche che hanno costruito e permeato un fenomeno che in oltre vent’anni di esistenza ha mutato forme, contenuti e intenti con un opportunismo difficilmente eguagliabile.
Nonostante il suo eclettismo, un aspetto del fascismo è rimasto immutabile nel corso dei suoi vent’anni e oltre di esistenza: la violenza come strumento attraverso cui affermarsi, consolidarsi e prosperare. Tale violenza, le sue vittime e i suoi numeri sono al centro di questo lavoro che, tra gli altri, ha come fine quello di ribadire che derubricare strumentalmente il fascismo a banale “fatto del passato” significa perpetrare un’operazione che ha impedito a questo paese di fare i conti con questa parte del suo passato.
In questo libro ci siamo serviti di una nutrita bibliografia per costruire un almanacco in cui al racconto degli eventi che scandiscono ogni giorno si accompagnano infografiche, tabelle e brevi approfondimenti, affinché alcune terribili vicende legate alla storia del fascismo, così come le vittime e i responsabili di certi efferati atti, non vengano dimenticate. Ci accorgiamo infatti ogni giorno come diventi sempre più alto il prezzo pagato da un’umanità guidata da chi ha interesse a nascondere, omettere e distorcere i fatti del passato.
Ma non ci si può esimere dal prendere coscienza della Storia, altrimenti essa non smetterà mai di presentarci il conto.
Pagine: 224
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