Il Primo Maggio odierno - istituzionalizzato, santificato, nazionalizzato - non ha nulla a che vedere con la dura lotta dei proletari di Chicago che, nel 1886, alzarono la bandiera della riduzione dell'orario di lavoro a otto ore e che trovarono negli anarchici i più coerenti e decisi sostenitori della lotta. Non poteva essere altrimenti: la lotta per la riduzione drastica dell'orario contiene in sé la potenzialità della liberazione dal lavoro salariato; per questo ha sempre incontrato una dura resistenza del padronato. In particolare negli Stati Uniti questa lotta aveva assunto dimensioni tali da costringere il governo a mostrare il suo vero volto e a tentare di stroncare nel sangue, nelle piazze e sulle forche, il movimento ed i suoi principali esponenti: i promotori dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Il lettore troverà in questo libro, scritto a ridosso degli avvenimenti - e mai pubblicato in Italia - documenti e dichiarazioni originali dell'epoca che riportiamo alla luce non solo per ricordare degnamente 'i martiri di Chicago', ma anche per smascherare la mistificazione che su quella data è stata costruita per trasformarla, dopo anni di lotte coraggiose e di insurrezioni popolari, in un'inoffensiva 'festa del lavoro'.
Pagine: 96
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