Quella dell’anarchico Errico Malatesta è stata una delle figure di maggiore complessità nella storia del movimento operaio italiano. Particolarmente ricca e articolata è stata la sua relazione con la peculiare realtà politica e sociale della Roma di fine Ottocento e di inizio Novecento, iniziata fin dalle sue prime esperienze primointernazionaliste e conclusasi negli anni della piena affermazione del fascismo.
Per tutto l’arco della sua vita intellettuale e militante, l’Urbe ha infatti rappresentato un luogo di tessitura di una solida rete relazionale, ma anche un ambito di impegno militante e di sperimentazione rivoluzionaria nonché di generalizzazione teorica. I saggi qui raccolti, frutto del Convegno organizzato dall’Associazione d’idee “I Refrattari”, Errico Malatesta. Un rivoluzionario a Roma (maggio 2016), affrontano i diversi temi e momenti che caratterizzarono il lungo rapporto instaurato da Malatesta con la capitale del regno liberale e, successivamente, del fascismo. L’approccio alla modernità industriale, la tessitura delle reti informali dell’anarchismo, la concezione della violenza politica, la prima iniziativa antifascista degli Arditi del popolo, le sue considerazioni sull’avvento del regime mussoliniano e la pubblicazione della rivista «Pensiero e Volontà», la sua ultima fatica teorica, proprio a Roma trovano un loro fondamento peculiare, finora così poco indagato dalla storiografia.
Pagine: 170
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