“Vite come quella di Kociss, per quanto raramente, finiscono più facilmente nella leggenda che nella storia. In genere se ne occupa la cronaca, quella nera o quella sociale, per imprimervi stigmi patetici, grotteschi o criminali. Quanto alla storia, di solito le macina indifferente, vite di scarto, numeri vuoti. La leggenda, per queste vite, è di per sé una via di fuga, di riscatto dall’oblio e dalla desolazione della marginalità, uno strumento per restituire alla vita una consistenza, una verità. È forse l’ultima leggenda prodotta da Venezia nel Novecento, quella di Silvano Maistrello detto Kociss, che questo libro di Roberto Bianchin – come le canzoni e i testi di Giovanni Dell’Olivo per lo spettacolo teatrale con la regia di Gianni De Luigi – racconta benissimo, in modo struggente e avvincente, con materiali di prima mano. In effetti, si tratta forse dell’ultima leggenda prodotta in assoluto da una città che nella sua storia ne ha create moltissime e che infatti è stata definita ‘la Shakespeare delle città’ per la sua capacità (che corrisponde al suo destino) di vivere costantemente, con arte e naturalezza, al confine tra dramma, tragedia e commedia.”
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