Vassili era solo un ragazzo quando, nei boschi degli Urali, impara a usare un fucile per difendersi dai lupi. Giovanissimo, non avrebbe mai immaginato che quella stessa arma gli sarebbe servita ad avere la meglio su belve molto più pericolose. Accade per le strade lastricate di sangue di Stalingrado, nel pieno della seconda guerra mondiale, mentre il mondo intero si trova davanti a un bivio: se le armate naziste riusciranno a sopraffare le difese sovietiche, oltre il Volga non ci sarà più terra per nessuno. Consapevole della posta in palio, il giovane Vassili stringe tra le braccia il suo fucile di precisione: l’amore per la madrepatria sovietica e la fedeltà agli ideali della rivoluzione comunista scorrono davanti ai suoi occhi insieme agli affetti più cari, profanati dalla protervia degli uomini di Hitler. Ora dopo ora, il fucile di Vassili – formidabile tiratore scelto – spara e colpisce, fino a diventare un vero e proprio incubo per l’esercito tedesco, fino a dimostrare come la più feroce delle dittature sia solo una tigre di carta di fronte alla determinazione degli uomini animati dai superiori ideali di fraternità e giustizia sociale. Storia autentica, scritta da un soldato pluridecorato, Il nemico è alle porte è un documento di rara intensità emotiva e, allo stesso tempo, un monumento al sacrificio dei tanti e delle tante che, a Stalingrado, offrirono la propria vita alla causa dell’annientamento del nazifascismo.
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