Una storia di anarchici, sindacalisti, disertori e refrattari di ogni sorta in fuga dalla guerra, dalla ferocia delle dittature e dall'ipocrisia delle democrazie liberali. Storie di rifugiati e sans-papier quando sulle strade d'Europa i clandestini eravamo noi.
Prefazione di Marianne Enckell
Tra romanzo e realtà storica, questo racconto in gran parte autobiografico parla delle migliaia di antifascisti – italiani, spagnoli e tedeschi, ma anche ucraini, cechi e ben presto francesi – che allo scoppio della seconda guerra mondiale cercano disperatamente un modo per sfuggire a quella trappola mortale che sta diventando l'Europa. Braccati dalle dittature che hanno trionfato in patria, scoprono di doversi difendere anche da quelle democrazie liberali che pur proclamandosi antifasciste a questi rifugiati senza documenti e senza diritti riservano solo il campo d'internamento o l'espulsione. Ma anche se la situazione appare disperata, questi uomini – e queste donne – che non si arrendono agli incubi del presente sanno bene che la loro cavalcata anonima, nonostante le sconfitte, non si fermerà. Queste sono le loro storie, storie di solidarietà e fratellanza, narrate da chi era con loro e ne ha condiviso le paure e le speranze, la rabbia e la determinazione.
Pagine: 176
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